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INCONTRO CON L’AUTORE

Il 10 Febbraio si è svolto un interessantissimo momento formativo nell’aula polifunzionale del plesso “Mazza”: abbiamo incontrato lo scrittore JACOPO OLIVIERI che non solo ci ha presentato il suo ultimo romanzo intitolato “Il mondo contro” ma ci ha anche concesso un’intervista.

Andiamo con ordine:

“Il mondo contro” è un avvincente romanzo di fantascienza che racconta la storia di Sara, una ragazza frustrata perché un orto botanico in cui si rifugia fin da piccola, verrà raso al suolo per far posto ad un centro multifunzionale. Decisa a salvare l’orto a tutti i costi, Sara inizia a fare ricerche ed entra in contatto con un'associazione ambientalista clandestina che unisce ragazzi come lei, con gli stessi ideali, e li spinge a compiere azioni sempre più aggressive contro la società. Sara è convinta di fare la cosa giusta, ma quanto si può spingere oltre per realizzare i suoi ideali?

Come accennato, insieme ai compagni Francesca Adami, Michele Migliorini e Davide Micheletto, abbiamo brevemente intervistato lo scrittore, per capire meglio il mondo vario e complesso del suo romanzo, per scoprire un po' di più riguardo alla sua carriera e per chiedere alcuni consigli sulla scrittura.

D: Quando ha iniziato a scrivere?

R: Ho scritto il mio primo libro alle elementari, è stato facile perché avevo molte idee. Ne è uscito un racconto di circa 100 pagine. Da giovane mi piaceva molto disegnare, sono stato anche un fumettista, poi, per una serie di buffe coincidenze, mi hanno “ingaggiato” per scrivere, e da lì non ho più smesso. È da circa quindici anni che scrivo. In tutto ho scritto circa una quarantina di libri, prevalentemente romanzi storici o di avventura per ragazzi.

D: Quali sono le sue abitudini di scrittura?

R: Come scrittore sono un po’ disordinato, di solito scrivo quando trovo l'ispirazione, non seguo un programma preciso. In generale scrivo, o abbozzo, di sera, perché è più facile che mi vengano in mente idee.

D: Ci sono delle tematiche che predilige e soprattutto qual è il suo target di riferimento?

R: Io prediligo le tematiche di avventura e fantascienza che sono vicine soprattutto ad un pubblico di ragazzi; però non ho scritto solo young adult, ma anche per una fascia d'età che va dagli otto ai dieci anni. Generalmente quindi prediligo il genere fantasy o avventuroso.

D: Nella scrittura per ragazzi c'è un'attenzione minore alla lingua?

R: Assolutamente no, ritengo che la letteratura per ragazzi sia da considerare agli stessi livelli di quella per adulti. Il linguaggio certo è più semplice ed immediato, ma non è per niente impoverito. Avendo sempre letto molto, sin da bambino, conosco molti termini ricercati ed espressioni particolari che a volte inserisco nei miei libri, cercando sempre però di non appesantire le frasi. Però quando è necessario non esito ad usare questi vocaboli, che servono proprio per rendere al meglio l'immagine che voglio trasmettere.

D: Prima di scrivere un romanzo si documenta?

R: Per la scrittura di qualunque genere di libro bisogna essere ben documentati e informati riguardo alle tematiche che si vogliono trattare. Per i romanzi storici che ho scritto, per esempio, ho dovuto fare molte ricerche: dare ai lettori informazioni corrette e verosimili è fondamentale. Nei romanzi e nei libri fantasy gli autori sono più liberi di sbizzarrirsi, ma è sempre bene essere informati il più possibile. Per scrivere un libro è necessario studiare anche i più piccoli dettagli. Per scrivere Il mondo contro mi sono documentato sull’aspetto scientifico e tecnologico del racconto, ambientato in un futuro prossimo ma non lontanissimo. Il telefono che possiede Sara, l'iScroll, non è ancora in vendita ma è in fase di elaborazione e in futuro potrebbe entrare in commercio.

D: Che consiglio darebbe a un ragazzo che volesse iniziare a scrivere?

R: Un consiglio che do sempre a chi vuole iniziare a scrivere, è di leggere molto. Leggendo si trova anche l'ispirazione necessaria e poi si impara da chi ha fatto questo mestiere prima di noi. Per affrontare i miei primi lavori infatti mi sono confrontato con la scrittura degli autori più grandi, prendendo riferimenti letterari e “copiando”, anche se non si copia mai, perché scrivendo ci si mette sempre del proprio. Quindi un consiglio che mi sento di dare a chi vuole provare a scrivere è quello di leggere, leggere e leggere.

D: Come nascono i personaggi delle sue storie, da dove prende l'ispirazione?

R: Soprattutto dal cinema o dai documentari, dai libri e dalla vita! I personaggi e la trama possono nascere sia da idee partite dall'autore, ma anche dalla cultura personale dello scrittore, anche per questo, come ho detto in precedenza, leggere e studiare è importante. L'ispirazione quindi può nascere dalla visione di un film, da uno spettacolo, da un libro... Una volta nata l'idea ci si costruisce attorno la storia, e lì si può dare sfogo all'immaginazione, inventando i personaggi e la trama. E poi nei personaggi ci si mette sempre un po' di sé, anche se poi devono vivere di vita propria. La coerenza è sempre importante: il soggetto ha delle caratteristiche che deve mantenere per il corso del racconto. Se per esempio un soggetto è descritto come una persona codarda e paurosa e poi, all’improvviso, compie un'azione coraggiosa il romanzo perde la propria coerenza.

D: Quello dello scrittore è un mestiere che la appassiona?

R: Assolutamente sì. Certo, all'inizio ero giovane e pieno di entusiasmo, ma con il passare del tempo ho acquisito una maggiore consapevolezza della responsabilità che questo mestiere bellissimo comporta.

 

Isabel Xamballati

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